La mancanza di
capacità di giudizio è propriamente ciò che si chiama stupidità, e contro tale
difetto non c’è assolutamente rimedio. Un cervello ottuso o limitato, cui non
manchi nulla se non una misura conveniente di intelletto e una precisione nei
concetti dell’intelletto, può certo agguerrirsi con lo studio, sino a
raggiungere anche l’erudizione. Tuttavia, poiché in tal caso manca di solito
altresí il giudizio (secunda Petri), si incontrano non di rado uomini assai
eruditi, che nell’uso della loro scienza lasciano spesso scorgere quel difetto
giammai emendabile.
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Immanuel Kant
Abbiamo o non
abbiamo il diritto di cadere in difetto di secunda Petri? Cioè a dire: posso
io, o, meno modestamente, può un tizio qualunque permettersi d’essere non dico
proprio cretino, ma almeno grullo o scemo? Non mi riferisco con questa domanda
a ciò che è de facto. La natura, madre generosa, si mostra in questi casi di
una fertilità tropicale così lussureggiante da superare ogni immaginazione.
Mi riferisco solo a ciò che concerne il problema de iure.
L. Scaravelli, Osservazioni sulla “Critica del
Giudizio |