martedì 28 novembre 2017

Scriveva Immanuel Kant sulla stupidità e osservava Luca Scaravelli sul difettare di secunda Petri


La mancanza di capacità di giudizio è propriamente ciò che si chiama stupidità, e contro tale difetto non c’è assolutamente rimedio. Un cervello ottuso o limitato, cui non manchi nulla se non una misura conveniente di intelletto e una precisione nei concetti dell’intelletto, può certo agguerrirsi con lo studio, sino a raggiungere anche l’erudizione. Tuttavia, poiché in tal caso manca di solito altresí il giudizio (secunda Petri), si incontrano non di rado uomini assai eruditi, che nell’uso della loro scienza lasciano spesso scorgere quel difetto giammai emendabile.
Immanuel Kant

Abbiamo o non abbiamo il diritto di cadere in difetto di secunda Petri? Cioè a dire: posso io, o, meno modestamente, può un tizio qualunque permettersi d’essere non dico proprio cretino, ma almeno grullo o scemo? Non mi riferisco con questa domanda a ciò che è de facto. La natura, madre generosa, si mostra in questi casi di una fertilità tropicale così lussureggiante da superare ogni immaginazione. Mi riferisco solo a ciò che concerne il problema de iure.
L. Scaravelli, Osservazioni sulla “Critica del Giudizio    

mercoledì 1 novembre 2017

Diceva Irena Sendler, infermiera polacca che salvò oltre 2500 bambini dal Ghetto di Varsavia

Ogni bambino salvato con il mio aiuto è la giustificazione della mia esistenza su questa terra e non un titolo di gloria
Irena Sendler (Leggi l'articolo su ECO16)